Follia Covid: I presidenti di Sicilia e Calabria un mese fa avevano ridato la libertà ai non vaccinati. Ma gli aliscafi dello Stretto sono rimasti loro illegalmente vietati sino ad oggi. Cronaca di una giornata surreale

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Le ordinanze dei presidenti di Calabria e Sicilia emanate il 18 gennaio del 2022 erano chiare; per garantire la continuità territoriale da quel giorno per passare a bordo delle navi lo Stretto di Messina e, quindi, muoversi da Reggio Calabria e Villa San Giovanni a Messina e viceversa sarebbe stato sufficiente il tampone negativo.

Il principio è stato ribadito il 18 febbraio 2022 da una legge dello Stato, quella che ha convertito, modificandolo, il decreto legge di fine dicembre che sequestrava tutti i cittadini non vaccinati di tutte le isole, impedendo loro di uscire, senza possibilità alcuna di deroga

Tuttavia, ancora in data odierna lunedì 21 febbraio 2022, gli agenti di polizia presenti agli imbarcaderi di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni delle navi veloci di Blue jet Lines, impedivano ai cittadini senza green pass rafforzato (vaccino i guarigione) di salire a bordo delle navi veloci.

Lo hanno impedito nelle settimane passate, violando le norme in vigore.

Una giornata di follia

Con il tampone negativo non si passa”, hanno tuonato i due agenti della polizia allo stupefatto cittadino, avvocato di professione, che si è presentato per traghettare nella mattina di oggi alla volta di Reggio Calabria con l’esito dell’esame di laboratorio in mano fresco di una decina di minuti.

“Come non si passa?”, ha domandato.

Discussioni, spiegazioni e persino tentativi di placcaggio.

L’ordinanza dei presidenti di Sicilia e Calabria?

“Non si applica alle navi veloci”. E chi l’ha detto? “Disposizioni dei superiori”.

La legge del 18 febbraio scorso? “Ci dimostri che esista!”

Alla fine però il viaggiatore con l’esito del tampone negativo in mano l’ha spuntata. Prima è andato alla biglietteria: “Mi faccia un biglietto. Io ho diritto di passare lo Stretto“. Poi, rivolto gli agenti che tentavano di trattenerlo: “Se mi impedite di imbarcarmi denuncio voi, oltre ai vostri superiori. Voi siete obbligati a rispettare le leggi non le disposizioni che vi arrivano dall’alto”.

Qualche ora dopo, intorno alle 15 e 30, stessa scena a Reggio Calabria. Un solo poliziotto  dall’aria di superiorità a filtrare i pendolari: “Mi dispiace di comunicarle che con il tampone negativo non può salire sulla nave veloce”, ha detto allo stesso cittadino che gli ha mostrato il documento sanitario valido per 48 ore.

Come? Io ho diritto di imbarcarmi e tornare a Messina e lo farò. Le norme mi danno questo diritto e lo eserciterò. Lei prima di entrare in servizio studi le leggi. Lei è chiamato ad applicare le leggi. Chiami la Questura e si informi bene o la denuncio!”, ha avvertito l’esasperato cittadino.

Discussioni, toni alti, telefonate: “Ma è vero che c’è una legge di qualche giorno fa?“, chiede il poliziotto al suo interlocutore. Qualche minuto dopo la risposta: “Pare di si”. L’agente non è persuaso. Ordina al signore che pretendeva fosse rispettata la legge: “Mi dia il documento. La identifico. Se non è vero ci sia la legge di cui lei dice poi la denuncerò”, minaccia.

Denuncerò io lei e i suoi superiori che nell’ultimo mese avete illegalmente violato la libertà di circolazioni di decine di cittadini inermi davanti a rappresentanti dello Stato che non conoscono le norme che pretendono di far rispettare“.

Dopo qualche minuto il poliziotto, al termine di concitate telefonate, si avvicina al cittadino, allontanatosi nel frattempo qualche decina di metri: “Aveva ragione. Le chiedo scusa. Ma non conoscevamo queste leggi. Grazie a lei ora le conosciamo“.

Al ritorno a Messina, non c’erano più i due poliziotti della mattina. A controllare i pericolosi delinquenti non vaccinati che osano rivendicare il loro diritto a passare dalla Sicilia alla Calabria, due colleghi. Vedono il cittadino. Lo salutano: “Siamo stati avvertiti dalla Questura di quello che è successo stamattina. D’ora in poi faremo passare con l’esito del tampone negativo“.

Covid, il fallimento del modello Italia: misure liberticide senza eguali in Europa, estorsioni ai lavoratori e vaccinazioni record, ma alto eccesso di mortalità totale in tutte e 4 le settimane di gennaio 2022. Politicanti e super tecnici mischiano però le carte e negano la verità gli italiani,”gabbati e contenti”

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L’eccesso di mortalità in Europa nel gennaio 2022. Fonte Euromomo, organismo europeo che usa dati governativi

 

Eccesso di mortalità per 4 settimane di seguito. Nelle ultime tre, addirittura, alto eccesso.

52 milioni di vaccinati, 35 milioni di terze dosi, un milione e 200 mila bambini di meno di 11 anni inoculati (un record mondiale): a parte il Portogallo, il Paese con la più alta percentuale di vaccinati: il 90% della popolazione over 12; l’82% della popolazione totale (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/). Negli altri Paesi europei (Austria compresa) la media è del 70%.

Ma non solo. Discriminazioni senza eguali al mondo nei confronti dei non vaccinati, additati come spregevoli untori, cui sono stati tolti tutti i diritti di cittadinanza: il diritto al lavoro, la libertà di circolazione, il diritto all’istruzione e agli isolani, geneticamente più contagiosi, finanche la libertà personale.

L’italia si è presentata all’inizio del 2022 con questi impressionanti numeri, con queste disumane misure e con lo stato di emergenza (infinito) prorogato per l’ennesima volta.

Misure e numeri che il Governo del banchiere Mario Draghi ha assunto e perseguito – come spiegano a reti unificate i media italiani – per proteggere  dalla morte i suoi amati cittadini. Gli italiani in grande maggioranza ci credono. Guai a chi solleva qualche dubbio sull’utilità e sull’efficacia dell’operato di un Governo che, benedetto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (del Parlamento è meglio non parlare), calpesta ogni giorno la Carta costituzionale e le convezioni internazionali: è persino intervenuta Amnesty international per denunciare la violazione dei diritti umani nella patria del diritto.

“L’italia è un modello nella lotta alla pandemia”: ripetono i ventriloqui del potere. All’estero (basta dare un’occhiata ai giornali stranieri) ridono, ma in Italia in moltissimi, rintronati da due anni di terrore, ci credono ciecamente, come gli ostaggi credono ai loro rapitori.

Tuttavia, la propaganda filo governativa si scontra con la statistica e con i numeri: impietosi per l’Italia.

Quelli sull’eccesso di mortalità nel mese di Gennaio del 2022, registrati da Euromomo, sistema di sorveglianza governativo riconosciuto dall’Organizzazione mondiale di sanità, mostrano in maniera evidente che – a due anni dall’inizio dell’epidemia – gli italiani muoiono in quantità superiore a quelli che periscono negli altri Paesi europei che non si sono neppure sognati  di calpestare le libertà  e di subordinare il diritto al lavoro di milioni di cittadini alla vaccinazione come è accaduto in Italia: in Francia, l’obbligo vaccinale è stato imposto ma solo al personale sanitario e alle forze armate.

Il sistema ha registrato in Italia (ma anche, che coincidenza, in Francia) un alto eccesso di mortalità nelle prime quattro settimane dell’anno: in pratica, per rendere più compensibile il dato, nella stessa misura che veniva registrato nei mesi più critici dell’epidemia del 2020, quando non c’era neppure un vaccinato. Parliamo di migliaia di decessi in più al mese di quelli normalmente censiti negli anni precedenti alla pandemia.

L’eccesso di mortalità, infatti, misura il numero di morti in più che si registrano in un Paese in un dato periodo, rispetto alla media dei morti registrati negli anni precedenti nello stesso periodo. E’ l’unico dato oggettivo – lo dice l’epidemiologia, non certo chi scrive – in grado di misurare la pericolosità e gli effetti di un’epidemia.

Il conteggio dei morti con/di/per Covid (o qualunque altro virus), infatti, dipende dal metodo di classificazione. E si presta alle manipolazioni dei super tecnici e politicanti italiani, che usano questo dato a loro piacimento, a seconda della convenienza, senza trovare nessun giornalista che – nell’interesse dei cittadini – li sbugiardi.

Walter Ricciardi, il super consulente del ministro della Sanità Roberto Speranza proprio ieri in una trasmissione televisiva (L’aria che tira de La7) ha sostenuto che se l’italia ha attualmente più morti Covid di altri Paesi europei è perché la classificazione in Italia è diversa. A suo dire, se lo stesso metodo di classificazione fosse usato anche all’estero emergerebbe che l’Italia ha meno morti.

La stessa cosa la sostiene da settimane, la virostar Matteo Bassetti, lo scienziato che passa le giornate in televisione a terrorizzare gli italiani, in attesa delle prossime elezioni politiche.

“Professoroni, basterebbe obiettare, il problema non sono i morti Covid, il problema è l’eccesso di mortalità che non dipende da nessuna classificazione. I morti sono morti, qualunque sia la causa per cui muoiono. E nel Paese più virtuoso del mondo, quello calpesta e annulla le libertà ai cittadini per il loro bene e si avvale della sapienza di scienziati come voi, continuano a morire più persone di quante ne muoiono in proporzione negli altri Paesi europei, dove le libertà sono state solo minimamente e temporaneamente ridotte”.

“Inutili”. I positivi al covid aumentano ma l’Austria revoca le misure liberticide nei confronti dei non vaccinati. La stampa italiana, che aveva strumentalizzato l’introduzione delle stesse per spianare la strada al Governo di Mario Draghi, fa finta di nulla

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Il numero dei positivi aumenta, cosi come in tutta Europa, e il Paese austriaco, che a inizio gennaio venne portato ad esempio dai giornali italiani impegnati a spianare la strada a nuovi e più gravi provvedimenti liberticidi e discriminatori del Governo del banchiere Mario Draghi nei confronti dei non vaccinati, che fa?

Elimina questi provvedimenti: “Inutili”, sono stati definiti degli stessi esponenti del Governo, come riporta il giornale più diffuso nel Paese Kronen Zeitung.

La stampa italiana però non se ne è ancora accorta: “Utile solo a chi governa”, si potrebbe definire. Ma non è una scoperta di oggi.

 

Il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci vìola la legge e libera i siciliani non vaccinati, ostaggi del Governo del banchiere Mario Draghi e di tutti i politici “zerbino” che lo sostengono

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Nello Musumeci

Aveva scritto per tre volte al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi chiedendogli di liberare i cittadini siciliani non vaccinati, cui dal 10 gennaio è impedito di lasciare il territorio regionale o di entrarvi.

Ma è stato ignorato, benché rappresenti 5 milioni di cittadini. Neppure l’ultimatum di ieri, con minaccia di agire entro 24 ore in caso di mancato intervento centrale, ha smosso il Governo.

Qualche minuto fa Nello Musumeci, ha emanato l’ordinanza che riapre lo Stretto di Messina e i collegamenti con le isole minori siciliane.

Si tratta di un’ordinanza chiaramente illegittima.

Ma offre la misura della situazione di follia in cui è precipitata l’Italia grazie al terrore creato per contrastare l’epidemia di Covid e un’emergenza che da almeno 8 mesi non c’è.

Un Paese in cui il Governo, con l’avallo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, trasformato da due anni in maggiordomo, calpesta i diritti di libertà dei cittadini non vaccinati e un Presidente di una Regione, tenuto in nessuna considerazione dal potere centrale, è costretto a violare la legge per garantire la libertà personale e di circolazione.

Andare dalla Sicilia in altre regioni attraverso lo Stretto di Messina sarà ora possibile per i non vaccinati.

In base a questa ordinanza, però, i non vaccinati dovranno fare il tampone, stare con la mascherina Ff2, rimanere chiusi in macchina e, se da pedoni usano le navi aperte, stare al freddo.

La Sicilia ha 60 parlamentari che siedono a Palazzo Chigi e Palazzo Madama: non pervenuti.

Ora il Governo potrebbe impugnare l’ordinanza di Musumeci al Tar, oppure lasciare correre in attesa che il Parlamento in sede di conversione del Decreto legge modifichi le norme che da 10 giorni imprigionano tutti i cittadini non vaccinati anche di tutte le altre isole italiane. Che ostaggi erano, e ostaggi rimangono

 

 

 

 

 

 

 

Populismo e covid, le piroette del sindaco Cateno De Luca a caccia di consensi in vista delle prossime tornate elettorali. Organizza uno show e fa finta di lottare contro il Governo di Mario Draghi per liberare i siciliani che lo scorso anno aveva sequestrato

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Gli ostaggi sono sempre gli stessi: i cittadini siciliani.

I rapitori, invece, si fanno concorrenza e beffa degli ostaggi. Lo scorso anno fu il sindaco di Messina Cateno De Luca a sequestrare i siciliani. Per liberarli ci volle l’ intervento del Governo, che con fermezza sostenne che il confinamento dei siciliani fosse lesivo dei principi fondamentali della Costituzione. De Luca in un colpo solo riuscì a violarne una dozzina, come certificò senza alcuna fatica il Consiglio di Stato.

Ora le parti si sono invertite.

Il Governo guidato dal banchiere Mario Draghi ha deciso di sequestrare un milione di siciliani non vaccinati (e tutti coloro che abitano nelle isole italiane) e di impedire a tutti i non vaccinati di Italia di entrare in Sicilia (e in tutte le altre isole italiane) al fine di costringerli a vaccinarsi, e il sindaco Cateno De Luca che fa?

A qualche mese dalla prossima tornata elettorale, chiama televisioni e giornalisti, improvvisa uno show (il catenodelucashow) e si propone di liberarli. Di liberarli dai despoti che stanno a Roma. E che hanno osato imitarlo.

Neppure il più brillante degli sceneggiatori avrebbe immaginato una trama così imbarazzante e deprimente.

Il luogo in cui va in scena questo film dell’orrore è l’Italia, Paese che sino a 24 mesi fa era una Repubblica liberal democratica fondata sulla Costituzione, che mise fine a un regime autoritario.

Lo era, finché un virus dipinto come terribile non offrì l’occasione per trasformarlo nel Paese in cui il Governo calpesta da due anni impunemente la Costituzione. In nome di un’emergenza sanitaria che da almeno otto mesi non c’è più. E che in Sicilia non c’è mai stata. Un’emergenza che offre a politicanti di varia foggia la possibilità di aumentare il loro consenso. E a molti di fare affari o semplicemente di avere un lavoro.

Ma attenzione, l’iniziativa di De Luca è per una liberazione a tempo. Qualche ora d’aria, di quelle che si concedono ai carcerati.

Giusto il tempo perché i non vaccinati si mettano in regola con la legge. Un mese, due mesi. Quanto tempo? Non si sa. Su questo il sindaco, famoso in tutta la penisola per essere stato ospite fisso per settimane di babbara d’usso, non ha saputo essere preciso.

Cateno De Luca sinora è stato uno dei migliori protagonisti della propaganda del terrore, strumento efficacissimo per limitare le libertà delle persone e per far crescere i consensi. Ti terrorizzo e poi, se ti fidi di me, ti salvo: la ricetta è nota e collaudata.

Cateno De Luca è un maestro.

Lo scorso anno, di questi tempi, usando la Gazzetta del sud – che nell’occasione moltiplicò i contagiati in città come Gesù fece con i pani e i pesci – dopo aver creato il terrore in città, ottenne dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, la dichiarazione della zona rossa per Messina, in base a un numero di positivi al Covid palesemente falso e gonfiato.

De Luca, solo dieci giorni fa ha chiuso le scuole di Messina, ben sapendo che non lo potesse fare, perché la legge glielo impediva. In spregio a qualsiasi principio giuridico e al buon senso, è arrivato a scrivere nell’ordinanza sindacale che – è vero – lui non aveva il potere di chiudere le scuole, ma le scuole le chiudeva lo stesso. 

“Povera patria – cantava Franco Battiato – Schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame, che non sa cos’è il pudore. Si credono potenti e gli va bene quello che fanno. E tutto gli appartiene. Tra i governanti…Quanti perfetti e inutili buffoni”.

L’opinione. Battaglia di libertà e disubbidienza civile, se il banchiere Mario Draghi ricatta i lavoratori agitando un’emergenza sanitaria che palesemente non c’è e i sindacati lo spalleggiano c’è un primo atto concreto di ribellione: strappare le tessere

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Draghi e i segretari dei sindacati confederali

L’italia è l’unico Paese in Europa (in Francia non si è ancora arrivati a certi livelli) in cui i lavoratori sono ricattati dal Governo guidato dal banchiere Mario Draghi che, calpestando la Costituzione, ha imposto e sta imponendo loro la vaccinazione, quale condizione per poter continuare a percepire la retribuzione, fondamento di ogni diritto insopprimibile della persona.

Il pretesto è l’emergenza sanitaria di durata biennale, che da mesi in Italia però non c’è, ma che viene rappresentata dai media e dalla stampa, arruolata nella propaganda del terrore per spianare la strada ai provvedimenti liberticidi.

Che l’emergenza non ci sia lo dicono i dati ufficiali del ministero della Salute, soprattutto quelli relativi ai ricoveri in ospedale.

Il numero totale dei positivi, che in Italia sta crescendo inesorabilmente da giorni nonostante 50 milioni di vaccinati (20 milioni con tripla dose), non ha nessun rilievo ai fini della sussistenza dell’emergenza sanitaria: i positivi, infatti, possono essere persone sane o senza alcun sintomo.

L’eloquenza dei dati

Secondo quelli di ieri, 2 gennaio 2022, dell’Istituto superiore di sanità, a fronte di un milione e 70 mila attualmente positivi al Covid 19, le persone ricoverate in ospedale sono mille (ovvero l’1,09% sul totale) e quelli in area critica terapia intensiva (0,12% sul totale dei positivi).

Nella foto di seguito la tabella del ministero

Il 98,78% dei positivi, dunque, non ha sintomi che vadano al di là di un raffreddore, e sono a casa.

Ma a smentire ulteriormente l’emergenza sanitaria ci sono i dati sulla situazione negli ospedali.

I ricoverati occupano il 14% dei posti disponibili nelle terapie intensive italiane e il 18% della dotazione di posti in regime di ricovero ordinario (una buona parte sono persone socialmente fragili di cui nessuno si può o si vuole occupare a domicilio).

Ecco i dati dell’Agenas nella tabella seguente.

 

A fronte di questi dati, che escludono palesemente la sussistenza di qualsiasi emergenza sanitaria, anche i sindacati, specie i confederali Cgil, Cisl e Uil, ovvero le formazioni intermedie che hanno quale funzione primaria la rappresentanza dei lavoratori e la tutela dei loro diritti, che hanno fatto?

Hanno tenuto e tengono bordone al presidente del Consiglio dei ministri. Addirittura, secondo delle indiscrezioni apparse ieri su La Repubblica, giornale portavoce del Governo Draghi, sono loro a spingere perché si proceda in maniera spedita sulla via dell’estensione a tutti i lavoratori dell’obbligo del vaccino.

Bene.

Il giurista Ugo Mattei ritiene che gli unici atti utili per opporsi alla deriva autoritaria del Governo guidato da Draghi siano gli atti pacifici e legali di disubbidienza civile.

Possono i lavoratori che si sono vaccinati non spontaneamente, perché lo ritenevano utile o necessario o privo di rischi, ma coattivamente solo per non perdere il lavoro, continuare a foraggiare questi sindacati e questi sindacalisti che vivono delle trattenute dello stipendio dei lavoratori che vi aderiscono e che hanno tradito?

Possono continuare a farlo i lavoratori che pur di difendere la loro libertà, anche quella di avere paura, hanno già perso il lavoro o lo perderanno nelle prossime settimane?

La risposta è ovvia.

I moduli per disdire la delega sindacale sono disponibili su internet. Basta riempirli e inviarli ai datori di lavoro o per il personale scolastico all’ufficio provinciale del Tesoro competente.

Lo sfogo sui social è inutile e controproducente senza atti concreti.

Reati di Stato: Il Governo del banchiere Mario Draghi sequestra un milione di siciliani non vaccinati e tenta di costringere a inocularsi gli studenti e i lavoratori che usano i mezzi pubblici. Il motivo? Contrastare l’emergenza sanitaria. Che In Italia e nell’isola non c’è: gli ospedali sono pieni al 13% nonostante 800.000 positivi.

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Sergio Mattarella e Mario Draghi

 

Reclusi. Sotto sequestro. Confinati.

Dal 12 gennaio prossimo i cittadini siciliani non vaccinati, circa un milione, non potranno più lasciare l’isola e se l’hanno lasciata non potranno più farvi ritorno, magari per trovare i genitori anziani e ammalati o soltanto gli affetti. E, allo stesso modo, nessun italiano che voglia entrare in Sicilia e non si sia vaccinato potrà passare lo Stretto. Stessa sorte toccherà ai sardi.

Di più, al pari degli altri italiani non vaccinati, i siciliani non si potranno muovere con i mezzi pubblici neppure per recarsi a scuola (il cui accesso per gli studenti non è subordinato neppure al tampone) o al lavoro e non potranno più svolgere alcuna attività sociale e sportiva.

Lo ha stabilito il Governo dello Stato liberal democratico, almeno così l’ha disegnato la Carta Costituzionale, chiamato Italia.

Un Governo guidato da un banchiere di nome Mario Draghi e sostenuto dall’intero Parlamento, a parte qualche finto oppositore: ciò non accadde neppure durante il fascismo.

Un Governo che sforna decreti legge come fossero panini, esautorando il Parlamento del potere legislativo, benché la Costituzione consenta l’uso di questi strumenti in casi straordinari di necessità e di urgenza, che in Italia persistono da 24 mesi.

Il tutto con l’avallo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella vita costituzionalista (si, proprio così, spiegava la Costituzione agli studenti universitari). Da Garante della Costituzione e dei diritti di libertà di tutti i cittadini è divenuto il maggiordomo di Draghi.

 

Non c’è bisogno di aver frequentato le lezioni universitarie di diritto per comprendere la gravità dei provvedimenti adottati e la violazione dei principi e i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione italiana e dalle convenzioni internazionali: uguaglianza, inviolabilità della libertà personale, non discriminazione, libertà di circolazione, diritto al lavoro, diritto all’istruzione, solo per citarne alcuni.

Si tratta di limitazioni delle libertà che non furono adottate neppure a marzo e aprile del 2020 quando l’epidemia scoppiò, non se ne conoscevano i rischi, non c’era un piano di gestione dell’emergenza, si registrò da subito in alcune regioni del nord Itala un eccesso di mortalità straordinario e non c’era neppure un vaccinato.

La giustificazione dell’ennesimo provvedimento liberticida è l’emergenza sanitaria che però non c’è, ma di cui tutti sono convinti, grazie alla vergognosa e martellante campagna di stampa che da due anni ha fatto diventare gli italiani degli automi terrorizzati e decerebrati.

Che l’emergenza sanitaria, oggi più che mai non ci sia, è nei numeri ufficiali, quelli del ministero della Salute.

In Italia, secondo il bollettino di ieri 30 dicembre 2021, ci sono 779.483 (settecentosettantanovemilaottocentoquarantatre) persone positive al Covid, di questi 10.866 (diecimilaottocentosessantasei) sono ricoverati in ospedale in area non critica (pari all’1,4% sul totale dei positivi)  e  1226 (milleduecentoventisei) in terapia intensiva (pari allo 0,15% sul totale dei positivi).

I ricoverati in area non critica e quelli in terapia intensiva occupano rispettivamente il 17% e il 13% dei posti complessivamente disponibili.

 

Se ne desume:

1) che l’alto numero dei positivi è fatto al 98,5% di persone che hanno pochi e niente sintomi, segno inequivocabile della quasi nulla pericolosità del virus, ed è determinato dal fatto che ogni giorno si fanno in Italia 1.000.000 di tamponi (per un giro di affari di 15 milioni di euro);

2) che, sulla base di questi dati, per riempire tutti i posti letto di ospedale e di terapia intensiva ci dovrebbero essere almeno 5. 000. 000 (dicasi cinque milioni) di italiani contemporaneamente positivi.

3) che nel tempo necessario perché in ipotesi si realizzi questo drammatico scenario, almeno un milione e mezzo dei 10 milioni di italiani non vaccinati verranno a contatto con il virus e diventeranno naturalmente immuni.

3) che di conseguenza in un Paese in cui ci sono 50 milioni di immunizzati, 19 milioni con terza dose e quindi protetti, usare il numero dei positivi al 98,5% asintomatici o pauci sintomatici, per affermare con successo peraltro che esiste l’emergenza sanitaria rasenta la follia criminale.

Il Governo gode del consenso della maggioranza della popolazione vaccinata.

Ad arte, prima Draghi, poi Mattarella e infine persino il Papa Francesco hanno indicato i non vaccinati come possibili killer dei vaccinati, creando uno scontro feroce tra gli uni e gli altri.

I vaccinati, considerati (a torto) non contagiosi, accusano i non vaccinati di essere la causa dell’emergenza che dura da due anni (già questo dovrebbe fare riflettere). I non vaccinati, dal loro canto, comunque obbligati da mesi al tampone per svolgere qualsiasi attività, terrorizzano i vaccinati paventando (a torto o ragione) danni da vaccino e accusando quest’ultimi e le loro condotte disinvolte quale causa dell’aumento dei contagi.

Nessuno si accorge che l’emergenza non c’è e il Governo produce conflitti e spaccature tra amici, vicini di casa, amanti e nelle stesse famiglie e alla fine restringe la libertà di tutti.

Nessuno capisce, neppure i grandi giuristi che nelle aule delle Università o nei Tribunali si ergono a paladini della libertà, che quando è tolta la libertà a un solo cittadino, si mette a rischio la libertà di tutti.

Se passa l’idea che la maggioranza possa cancellare le libertà e i diritti delle minoranze, allora l’ordinamento costituzionale repubblicano sarà da ritenersi sovvertito.

Oggi tocca ai non vaccinati, domani toccherà ai migranti, e dopo domani ai disabili.

L’italia è così diventato l’unico Paese del mondo in cui è inibito l’uso dei mezzi pubblici, base della libertà di circolazione, ai non vaccinati; negli altri Paesi al massimo si è arrivati a imporre il tampone, molto più efficace del vaccino a prevenire i contagi.

E’ l’unico Paese, oltre alla Francia, in cui la retribuzione, fondamento di ogni diritto della persona, è stato subordinato per alcune categorie di lavoratori alla vaccinazione.

Che le ultime misure non abbiano la finalità sanitaria di contenere i contagi ma abbiano solo quella di costringere i cittadini a vaccinarsi, si tratta di estorsioni di Stato, lo mostra il fatto che lo stesso provvedimento prevede che chi è stato a stretto contatto con positivo ma è vaccinato non debba neppure stare in quarantena, ma può andare tranquillamente allo stadio, al lavoro o in palestra.

Lo dimostra il fatto che in Chiesa, in ambiente chiuso, ad ascoltare le funzioni religiose che durano anche un’ora invece si può continuare ad entrare senza neppure un tampone.

Salvo non voler pensare che i signori del Comitato tecnico scientifico, da due anni suggeritori delle misure sanitarie, non abbiano convinto Draghi che l’acqua santa impedisce la trasmissione del virus o che il Papa sia meglio tenerselo buono.

Facciamo pure finta, per assurdo, che l’emergenza sanitaria ci sia e che il numero dei contagi sia una elemento quantitativo allarmante.

Domanda: costringere tutti a vaccinarsi risolverebbe il problema contagi?

In altre parole, contagia di più un vaccinato che è libero di muoversi a suo piacimento e che se ha contratto il virus, essendo protetto, non ha sintomi e neppure si mette in allarme o un non vaccinato che fa un tampone ogni due giorni e se si imbatte nel virus ha sintomi?

Che i vaccinati, almeno finché dura immunità ora stimata in 3 mesi, abbiano meno carica virale è un dato medico scientifico. Che, a causa dell’assunzione di minori precauzioni, i vaccinati nel concreto siano contagiosi come i vaccinati se non più è un dato di esperienza, tant’è che – solo per fare un esempio – lo stesso Governo Draghi ad aver imposto la mascherina FFP2 anche ai lavoratori vaccinati.

 

 

 

 

 

 

Autorevoli bufale: Il fantomatico lockdown per i non vaccinati in Germania, ecco come gli organi di stampa della propaganda del terrore spianano la strada al Governo liberticida del banchiere Mario Draghi

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Nel paese più ricco e avanzato dell’Europa alle prese con un picco di contagi importante è stato imposto un lockdown ai non vaccinati e così il numero dei positivi al covid è diminuito.

E’ questo il messaggio chiaro del  titolo de Il Corriere della sera di qualche giorno fa, seguito a ruota da altri altrettanti autorevoli giornali italiani, organi ufficiali della propaganda del terrore usata da 24 mesi da due Governi, l’ultimo diretto dal banchiere Mario Draghi, per erodere pian piano tutti gli spazi di libertà garantiti dalla Costituzione.

Dietro la notizia c’è un messaggio che gran parte degli italiani vaccinati, convinti che il loro nemico siano i non vaccinati e non chi li terrorizza ingiustificatamente per coprire due anni di gestione disastrosa dell’emergenza sanitaria, sposa allegramente e convintamente, come i rapiti che credono ciecamente ai rapitori che promettono loro di salvarli: “Facciamo in Italia quello che si è fatto in Germania”, ha scritto qualcuno. Altri hanno arringato: “Rinchiudiamoli in casa”.

E’ così, come da manuale di manipolazione del consenso, che viene preparato il terreno perché il Governo assuma nuove e ulteriori misure liberticide.

Tuttavia, la notizia che è stata veicolato è falsa.

O meglio, è vero che la Germania, pur contando allora il 65% di popolazione vaccinata, a partire dalla metà di ottobre del 2021 ha registrato un aumento esponenziale e quotidiano di positivi al covid 19 (picchi di 50 mila nuovi positivi al giorno), che correlativamente ha aumentato il numero dei ricoverati in terapia intensiva arrivati a quota 5000.

E’ invece assolutamente falso, ovvero non corrispondente al vero, che in Germania ci sia mai stato un lockdown generalizzato o ampio per i non vaccinati.

E’ altrettanto falso che per effetto di questo loockdown ci sia stato un calo dei positivi al Covid.

In Germania, alla viglia delle vacanza di Natale alcuni Lander hanno applicato una sola misura restrittiva specifica per i non vaccinati: il divieto di entrare nei negozi, con esclusione di quelli che vendono beni essenziali e quindi in profumerie, abbigliamento ecc ecc..

Ebbene, in uno di questi Lander, la Bassa Sassonia, questa misura è stata annullata dopo pochi giorni da un Tribunale amministrativo che, assumendo come principio costituzionale di giudizio i diritti di libertà (la Germania come l’Italia è uno stato liberale, basato sulle libertà individuali), l’ha giudicata sproporzionata (in un paese dove l’emergenza sanitaria è un dato attuale e reale).

Un importante medico Frank Ulrich Montgomery ha attaccato pubblicamente i magistrati per questa decisione definendo gli stessi “piccoli giudici”. Ma il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha reagito duramente a questo attacco: “La Germania può essere orgogliosa della sua magistratura altamente qualificata e indipendente. Apre l’accesso alla legge e dà vita all’idea dello stato di diritto”.

(Ecco il link dell’articolo di Frankfurter Allegeimeine che ne da conto: https://www.faz.net/aktuell/gesellschaft/gesundheit/coronavirus/zahlen-zum-coronavirus-die-pandemie-im-ueberblick-16653240.html)

Sempre alla vigilia delle festività natalizie, per rimanere alle misure più importanti, ai non vaccinati è stato imposto l’obbligo del tampone per usare i mezzi pubblici. Ma l’obbligo del tampone è stato fissato pure per coloro che, vaccinati o meno,vogliono fare visita (in Germania garantito) ai parenti in ospedali e case di cura. Prescritto anche l’obbligo di tampone quotidiano per i sanitari non vaccinati, ma obbligo due volte alla settimana di tampone pure per i sanitari vaccinati.

In Germania, infatti, Paese in cui secondo i media italiani ci sarebbe stato un lockdown per i non vaccinati, il vaccino non è obbligatorio neppure per il personale medico e sanitario.

Domanda: già solo per logica, poteva mai essere verosimile che in questo Paese fosse imposto il lockdown ai non vaccinati?

Detto per inciso, sull’onda emotiva dell’emergenza delle scorse settimane, diversi esponenti delle professioni mediche hanno chiesto al legislatore di imporre tale obbligo. Ne è nato un dibattito ma sinora non se n’è fatto nulla. Grosse fette delle forze politiche sono contrarie.

In Germania non esistono i virologi showman e scienziati medici che dettano l’agenda politica a senso unico. Le decisioni le assumono i politici, bilanciando i valori in gioco, nel massimo rispetto possibile dei diritti individuali.

Contrario all’obbligo vaccinale per i soli sanitari si è detto tempo addietro pure il presidente della Fondazione di tutela dei diritti dei malati: “Il personale sanitario vaccinato, sapendo di non rischiare nulla per la propria salute, è meno attento alle misure precauzionali e allo stile di vita ed essendo comunque vettore del virus più facilmente porterebbe il virus dentro le strutture sanitarie, dove ci sono le persone fragili e vulnerabili”.

Negli stessi giorni di metà novembre in cui il numero dei positivi cresceva vertiginosamente il Bundestag, il Parlamento tedesco, nella stessa legge che consentiva ai Lander (dotati di autonomia maggiore delle regioni italiane) di assumere tali misure restrittive ha comunque vietato (vietato, si proprio così) agli stessi Lander di chiudere le scuole quale misura per contrastare il Covid.

Dunque, poichè non c’è stato mai un lockdown per i non vaccinati è impossibile che la riduzione del numero dei positivi sia avvenuta – come scrive il Corriere della sera – grazie a questo fantomatico lockdown.

Beh, si potrebbe osservare, sarà stato comunque effetto delle misure restrittive, compreso il divieto specifico per i soli non vaccinati.

Ebbene, queste misure restrittive sono state assunte dai Lander a metà dicembre.

La curva dei contagi in Germania è iniziata a scendere velocemente a partire dal 28 novembre del 2021, giorno di picco, ben prima dell’adozione delle misure restrittive, come risulta dal seguente grafico elaborato dal quotidiano di Francoforte sulla base dei dati forniti dal Robert Kock Institute, la principale agenzia sanitaria tedesca, oggi 28 dicembre 2021.

RETROSCENA (FORSE SI, FORSE NO): Alberto Firenze, le idee geniali di uno scienziato valgono molto di più di 10 mila euro al mese. Ecco come è nata l’ultima trovata che vale all’igienista l’autocandidatura a premio Nobel per istigazione all’odio sociale. Intanto fa proseliti

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Alberto Firenze il Commissario Covid di Messina, lo scienziato palermitano pagato 10 mila euro al mese per fronteggiare un’emergenza che a Messina città, in provincia e nell’intera regione Sicilia non c’è mai stata, qualcosa se la doveva pure inventare per legittimare il suo stipendio.

Pare che ci abbia pensato per delle settimane. Tuttavia, benché avesse riflettuto a lungo, non fosse riuscito a trovare il grimaldello per sconfiggere definitivamente il terribile virus che a leggere i giornali delle sciagure inventate miete ogni giorno nell’isola vittime come fossero grano.

Firenze è stato tentato di chiedere consiglio ai suoi 2 (due) addetti stampa, parimenti pagati (solo duemila euro al mese lordi) per non fare nulla, ma poi ha pensato di non disturbarli per non interrompere la loro inoperosità. Un suo stretto collaboratore gli ha allora suggerito: “Ma perché non bandisci un concorso di idee tra i 400 tra psicologi, educatori professionali, ingegneri, tecnici, amministrativi e ausiliari e chi ne ha più ne metta che i contribuenti pagano per stazionare nei corridoi dell’Asp 5 di Messina da 12 mesi in attesa che termini il loro orario di lavoro?”.

Firenze da vero scienziato si è irrigidito. Lui è un igienista: signori mica uno così. Uno con un curriculum lungo due pagine. Il solo pensiero che un’educatrice professionale o addirittura uno psicologo potesse dimostrarsi superiore gli provocava l’orticaria.

Così si è spremuto le meningi: euro più euro meno ogni spremuta alla casse pubbliche è costata circa mille euro. Spremi oggi, spremi domani, i primi di dicembre i creativi neuroni che affollano il suo cervello lo hanno illuminato.

E hanno partorito una gigantografia. Da vero igienista. Sociale.

Due bambini, un giovane. I nonni. I doni di Natale in mano. Tutti sorridenti. Sorridenti perché vaccinati. Sotto un’affermazione che è anche un invito.

“A Natale non entriamo nella case dei non vaccinati”.

Il commissario Firenze quando ha visto i manifesti affissi non è stato più nella pelle. “Se i vaccinati seguono questo messaggio con il nuovo anno i contagi si fermano e la pandemia finisce ma solo per un paio di settimane, non esageriamo, e a me magari mi propongono per il premio Nobel“, ha confidato al suo solito stretto collaboratore.

A quest’ultimo però un dubbio è venuto: “Scusi dutturi, ma i vaccinati come faranno a sapere in quali case ci sono i  non vaccinati?”

Firenze ha risposto piccato: “Dimentichi che noi abbiamo l’elenco dei non vaccinati. Dalla prossima settimana istituiamo un numero verde a cui i vaccinati potranno telefonare per sapere in quali case possono entrare e in quali no. Al diavolo la privacy. Magari con la scusa faccio assumere un pò di operatori di call center, cosi giusto per risollevare l’economia. Non vorrei disturbare nessuno delle 400 persone che sono distaccati alle dipendenze del  mio ufficio di Commissario Covid e già i contribuenti pagano per non fare nulla“.

L’entusiasmo e la sicumera di Firenze sono state però smorzate dal solito e fastidioso stretto collaboratore qualche secondo dopo: “Dutturi, ma se in una casa ci sono sia vaccinati che non vaccinati come ci si deve regolare? Si consiglia di entrare in alcune stanze si e in altre no? E nelle case in cui vivono persone esenti dalla vaccinazione si può entrare o no?”.

A queste domande il volto di Firenze si è rabbuiato. Un’espressione di disappunto ha preso il posto del suo ghigno da fiero scienziato. 

“A questo in effetti non ci avevo pensato, cazzo! Qualche neurone non ha funzionato bene. Torno a spremere le meningi. Se qualcuno mi desidera comunica che lo scienziato è al lavoro e non va disturbato!

Nel frattempo che le spremiture pagate a peso d’oro diano i geniali frutti, sembrerebbe che Firenze abbia fatto proseliti.

Secondo alcune accreditate indiscrezioni pare che dopo aver ammirato i manifesti partoriti da Firenze e lodato l’efficacia degli stessi,  tutti  i Questori e  Prefetti di Sicilia si siano riuniti e abbiano deciso l’unica vera e decisiva misura per sconfiggere la criminalità:  “A Natale non entriamo nelle case dei delinquenti”. Ecco il manifesto che è stato commissionato e presto i siciliani troveranno in ogni dove. “Tutti i nostri uomini sono occupati a controllare i pericolosissimi refrattari alle misure liberticide del nostro duce Mario Draghi, l’unico Presidente del Consiglio della storia dell’Italia repubblicana capace di avere il consenso del 90% del Parlamento senza essersi mai sottoposto al giudizio degli elettori, ma ora abbiamo trovato il modo per ovviare al problema”, ha commentato il loro rappresentante al termine dei lavori del Comitato regionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il sindaco di Messina Cateno De Luca il manifesto di Alberto Firenze l’ha visto dal balcone di casa mentre faceva la consueta diretta facebook. E ne è rimasto colpito, tanto che per qualche secondo ha smesso di sbraitare, evento davvero incredibile. Impegnato in una guerra senza quartiere contro coloro che lasciano l’immondizia per strada e contro i consiglieri comunali ritenuti inetti, ha mirato a prendere due uccelli con una fava: “A Natale non entriamo nelle case degli zozzoni e degli asini volanti“. Ecco il manifesto che De Luca vuole venga affisso a Messina.

Insomma, a Natale ci sarà davvero da sciogliere un intricatissimo enigma per capire in quale casa entrare. L’angoscia ha iniziato a serpeggiare a Messina, in provincia e in tutta la Sicilia, tanto che su facebook è già nato un gruppo: “Quelli che la cosa migliore per non sbagliare è starsene nella casa propria, al caldo. Basta chi c’è a paci”. A ben pensarci un lockdown spontaneo. Tanto la libertà a chi interessa ormai.

L’idea geniale dell’igienista è arrivata anche all’attenzione del governatore della Sicilia Nello Musumeci che appena ha visto la gigantografia è andato in brodo di giuggiole. Ha preso il telefono in mano e chiamato il suo fidato assessore alla Sanità Ruggero Razza: “Ruggero, sono davvero contento. Abbiamo fatto davvero un bel lavoro. Non era per nulla facile trovare tutti questi scienziati cui affidare le sorti della sanità regionale e la lotta al terrificante virus. Perché in vista delle prossime imminenti elezioni non facciamo un manifesto anche noi?”. Razza, non l’ha lasciato neppure terminare: “Si Nello. Stavo proprio per contattarti e proportene uno. Ecco la didascalia: “Nei seggi elettorali i non vaccinati non entrano”.

Musumeci è rimasto spiazzato. Basito. Non credeva alle sue orecchie: “Ruggero tu sei avvocato. Ma questa cosa sarebbe democratica e in linea con la Costituzione?”.  L’assessore non si è scomposto: “Nello ma scusa. Ma perché tutte quelle ordinanza del cavolo che hai firmato sinora erano in linea con la Costituzione? I decreti legge del nostro caro ducetto premier che estorcono il consenso a vaccinarsi alle persone con la minaccia di togliere loro la retribuzione o di non farli salire sugli autobus e sui treni lo sono? Nello, stai sereno. A tutti abbiamo fatto credere che da due anni c’è l’emergenza senza precedenti (in Italia piu che in qualsiasi Paese europeo) e i giornali che finanziamo diffonderanno ancora questa idea. In nome dell’emergenza chi è al Governo può fare ciò che gli pare”.

Covid & Portogallo, nel Paese più vaccinato del Mondo, con il 98% della popolazione over 12 immunizzata, il Governo vara nuove restrizioni alle libertà. Il premier lusitano:”Necessarie per contrastare la pandemia”. I giornali (di regime) italiani però non se ne sono accorti

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Vanta l’ 88% (ottantotto percento) della popolazione vaccinata con almeno due dosi, praticamente il 98% della popolazione con più di 12 anni. Tra le persone con più di 65 anni (ovvero quelle appartenenti alla fascia di età che statisticamente hanno qualcosa da temere dal Covid) hanno avuto almeno la doppia dose il 100% dei cittadini.

Tuttavia, ieri 25 novembre il Governo ha dichiarato lo stato di calamità prevedendo una serie di restrizioni per le prossime settimane (nelle foto le prime pagine tradotte de El Diario de Noticias, il principale quotidiano portoghese) al fine di contenere “l’escalation della pandemia”, per mutuare l’espressione usata dal quotidiano.

Tra queste, i tamponi ai vaccinati che vogliono partecipare a determinati eventi. Nell’articolo in foto la sintesi delle misure adottate.

I solerti giornali italiani, ventriloqui del governo ormai divenuto regime, però delle misure assunte ieri d’urgenza nel paese lusitano cofondatore dell’Unione europea si sono accorti a scoppio ritardato. Sulle edizioni cartacee di oggi neppure l’ombra.

Eppure, per settimane gli stessi giornali italiani (di regime) hanno indicato il Portogallo come modello da seguire per liberarsi dalla pandemia e per criminalizzare i non vaccinati italiani, causa o pretesto dello stato di emergenza che ormai dura da oltre un anno e mezzo.

Quello che succede in un Paese europeo in materia di Covid 19 è notizia con cui bombardare gli italiani finché indica la via delle vaccinazioni a tappeto quale via maestra; diventa “non notizia” da ignorare se lo stesso Paese assume misure che smentiscono i teoremi che propinano ogni giorno 24 ore al dì a reti unificate politici e virologi al soldo della case farmaceutiche.

Addirittura ieri su Il Fatto quotidiano, mentre in Portogallo si stavano varando nuove misure liberticide, è stato pubblicato un servizio dal titolo eloquente, in cui ai provvedimenti assunte dal Portogallo non si fa alcun cenno.

 

D’altro canto c’era da legittimare l’operato del Governo guidato dal banchiere Mario Draghi che il giorno prima aveva varato un’altra stretta per obbligare i cittadini italiani a vaccinarsi. Non che gli italiani non abbiano risposto copiosamente alla campagna di vaccinazione. E’ vaccinato, infatti, il 78% della popolazione italiana, l’87% degli over 12, il 93% delle persone con età superiore ai 70 anni.

Una sorta di estorsione quella di Draghi imposta – a dire del premier – a tutela della salute di tutti – da un assunto (spacciato per) scientifico che però quanto sta accadendo in Portogallo si è incaricato di smentire ancora una volta.

Ovvero che i cittadini vaccinati non sono contagiosi e invece quelli non vaccinati lo sono. Quest’ultimi dunque se anche non vogliono tutelare la loro salute hanno l’obbligo di farsi inoculare una sostanza estranea nel loro corpo per tutelare i vaccinati.

Di logica aristotelica dovrebbe essere la domanda susseguente: ma se sono vaccinati e dunque immunizzati e protetti cosa hanno da temere i signori che legittimamente e liberamente (dopo due anni di terrore), hanno deciso di proteggere al meglio la loro vita?

Invece, come il caso portoghese dimostra (anzi conferma), il vaccino, questi vaccini usati per il covid 19, non riducono i contagi (i decessi e i ricoverati sono cosa diversa). Di sicuro non li riducono nelle percentuali pari all’80%, che vengono sciorinate dai governanti italiani e dagli scienziati di cui si sono circondati.

I contagi infatti aumentano allarmando i governi anche dove la popolazione è tutta vaccinata.

Sostenere il contrario, colpevolizzando e discriminando chi non vuole essere sottoposto a questo trattamento sanitario serve solo per legittimare uno stato poliziesco di emergenza.

Uno stato di emergenza che consente alla  classe di governo più incompetente, insipiente  e a tratti comica della storia repubblicana di rimanere in sella e ai padroni delle multinazionali, che la sostengono per mezzo dell’uso spregiudicato della stampa, di realizzare affari impensabili sino a qualche anno fa.

Uno stato che – a  parte una minoranza di italiani innamorati della libertà o terrorizzati dal una vaccino “non tradizionale” – piace quasi a tutti, trovando il consenso attraverso la distribuzione di bonus di varia foggia di centinaia di posti di lavoro (senza concorso) inutili, di sostegni a imprese decotte, di contributi alla stampa serva. Nulla di particolarmente grave, se non fosse che lo si sta facendo usando risorse economiche che sono solo in prestito. E che presto o tardi in qualche modo bisognerà restituire.